Domande frequenti sulla finanza aziendale
Abbiamo raccolto le domande che i nostri analisti ci pongono più spesso. Se lavori con i bilanci, con la valutazione d'impresa o con le decisioni di investimento, probabilmente troverai qui qualcosa che ti serve davvero.

Quali strumenti utilizzate per l'analisi del flusso di cassa?
Lavoriamo principalmente con Excel avanzato e Python per l'analisi dei flussi. Insegniamo a costruire modelli che partono dai dati grezzi e arrivano fino alle proiezioni mensili. Molti analisti pensano che basti una tabella pivot, ma i flussi di cassa richiedono logica e pulizia dei dati che vanno ben oltre.
Come si valuta un'azienda che non ha ancora profitti?
Questa è una delle sfide più interessanti. Si possono usare multipli di ricavi, analisi dei comparables o modelli DCF modificati basati su scenari futuri. Non esiste una risposta univoca. Dipende dal settore, dalla fase di crescita e dalla solidità del business model. Nei nostri corsi affrontiamo casi reali dove abbiamo applicato questi metodi con risultati variabili.
Quanto tempo serve per padroneggiare la modellizzazione finanziaria?
Dipende dalla tua esperienza di partenza. Se conosci già Excel e hai basi di contabilità, sei già a metà strada. Per costruire modelli DCF completi servono almeno tre mesi di pratica costante. Ma attenzione: padroneggiare davvero significa anche capire quando un modello mente o quando i presupposti sono troppo ottimistici.
Domande pratiche sul lavoro quotidiano
Come gestite l'analisi dei rischi nelle operazioni M&A?
L'analisi dei rischi in un'operazione di fusione o acquisizione parte sempre dalla due diligence finanziaria. Verifichiamo la qualità degli utili, cerchiamo anomalie nei bilanci storici e costruiamo scenari stress. Un buon analista sa che i numeri raccontano storie: quando qualcosa non torna, si scava.
Quali sono gli errori più comuni nella valutazione d'impresa?
L'errore numero uno è usare tassi di sconto sbagliati. Molti applicano il WACC senza capire da dove viene o senza adattarlo al rischio specifico. Altro errore frequente: proiezioni troppo lineari che non considerano la ciclicità del business. E poi c'è chi ignora il capitale circolante nelle proiezioni di cassa, cosa che porta a valutazioni completamente sbagliate.
Come si interpretano i multipli di mercato in settori poco liquidi?
Nei settori con poche transazioni i multipli vanno presi con le pinze. Bisogna guardare non solo il multiplo medio, ma anche la dispersione e le caratteristiche specifiche di ogni deal. A volte conviene guardare settori adiacenti o costruire multipli personalizzati basati su metriche operative. Non c'è una formula magica, serve giudizio.

Chi può aiutarti con domande specifiche

Riccardo Bellucci
Valutazione d'impresa
Ha lavorato per otto anni in M&A advisory. Se hai dubbi su multipli, DCF o normalizzazioni di bilancio, Riccardo ti può dare risposte concrete basate su operazioni reali.

Eleonora Vassallo
Modellizzazione avanzata
Costruisce modelli finanziari per fondi di private equity. Se vuoi imparare a creare modelli che reggono sotto stress e scenari complessi, Eleonora sa come farlo.

Tommaso Fabbri
Analisi del credito
Ha analizzato il rischio di credito per una grande banca italiana. Se devi valutare la solidità finanziaria di un'azienda o costruire covenant, Tommaso ti spiega come si fa sul campo.
Come si costruisce un modello a tre statement integrato?
Il modello a tre statement collega conto economico, stato patrimoniale e rendiconto finanziario. Parti sempre dal conto economico con le tue ipotesi di ricavi e costi. Poi costruisci lo stato patrimoniale facendo quadrare le voci operative e il debito. Il rendiconto chiude il cerchio collegando utile netto e variazioni patrimoniali ai flussi di cassa. La chiave è far sì che tutto sia collegato: se cambi un'ipotesi sul fatturato, deve aggiornarsi tutto il resto automaticamente.
Quando usare l'EBITDA e quando l'EBIT nelle valutazioni?
L'EBITDA è utile per confrontare aziende con diversi livelli di ammortamenti o per settori capital intensive. Ma nasconde il fabbisogno di investimenti. L'EBIT invece considera gli ammortamenti ed è più vicino al profitto operativo reale. In pratica, per valutare aziende industriali con grandi immobilizzazioni preferisco l'EBIT o addirittura il flusso di cassa libero. L'EBITDA va bene per analisi comparative veloci, ma non per valutazioni precise.
Altre domande comuni
Questioni tecniche e metodologiche che emergono spesso durante i progetti di analisi finanziaria.
Come si normalizzano i bilanci per le analisi comparative?
La normalizzazione serve a rendere comparabili bilanci che hanno voci straordinarie, politiche contabili diverse o eventi non ricorrenti. Si parte identificando costi o ricavi una tantum, poi si rettificano le voci per portarle a una base ricorrente. Ad esempio, elimini plusvalenze da cessioni, straordinari legali o svalutazioni eccezionali. Poi adatti anche per differenze nelle politiche di ammortamento o nelle valutazioni di magazzino.
Qual è la differenza tra Enterprise Value ed Equity Value?
L'Enterprise Value è il valore dell'intera azienda, indipendentemente da come è finanziata. Include il valore del capitale proprio più il debito netto. L'Equity Value invece è solo il valore delle azioni, cioè quello che spetta agli azionisti. Per passare da uno all'altro si parte dall'EV, si sottrae il debito netto e si ottiene l'Equity Value. È fondamentale non confonderli quando si usano i multipli: EV/EBITDA va confrontato con EV, P/E con Equity Value.
Come si calcola il costo del capitale proprio (Ke)?
Il metodo più usato è il CAPM: tasso risk-free più il premio per il rischio di mercato moltiplicato per il beta. Il tasso risk-free lo prendi dai titoli di stato a lungo termine. Il premio per il rischio dipende dal mercato di riferimento, di solito tra il 5% e il 7%. Il beta misura quanto il titolo oscilla rispetto al mercato. Se non hai un beta quotato, lo puoi stimare guardando società comparabili. Occhio a deleverare e releverare i beta in base alla struttura finanziaria.
Quando conviene usare il metodo dei comparables invece del DCF?
I comparables sono più veloci e si basano su dati di mercato reali. Li usi quando hai transazioni recenti o società quotate simili. Il DCF invece è più teorico e richiede molte ipotesi sulle proiezioni future. In pratica, se il mercato è liquido e hai buoni comparables, parti da lì. Se devi valutare un'azienda unica o in forte crescita, il DCF ti dà più flessibilità. Spesso si usano entrambi come verifica incrociata.
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